Premessa

    La venuta di Gesù Cristo sulla terra è narrata nei Vangeli di Matteo, Marco, Luca e Giovanni. Essi costituiscono quattro testi integrati negli scritti del Nuovo Testamento.
    Il Nuovo Testamento contiene le disposizioni della Nuova Alleanza che regolano i rapporti tra Dio e il suo popolo durante l’ultima fase nella storia della salvezza. Si presenta come una raccolta di ventisette libri scritti in lingua greca, che nel corso dei secoli hanno subito numerose copiature e ricopiature per mano di amanuensi più o meno competenti, alcuni dei quali, pur animati da buone intenzioni, hanno ritenuto di apportare varianti in alcuni passi, determinando così errori ed imprecisioni teologiche. Obiettivo della critica testuale è stato quello di ricostruire il testo originale, cercando di interpretare quale tipo di intervento sia stato operato dal copista e quali ne furono le motivazioni. Oggi il testo del Nuovo Testamento può considerarsi ben definito, ed è riconosciuto come un libro “normativo” per la vita e la fede della Chiesa. Soltanto la scoperta di nuovi documenti potrebbe rimetterlo seriamente in discussione.
    La parola Vangelo deriva dalla lingua greca e significa “lieto evento” o “buona notizia”. Nel Vangelo, infatti, è riferita l’intera attività di salvezza annunciata da Gesù Cristo ed attestata autorevolmente dagli Apostoli, suoi amici e seguaci: un gruppo di uomini del tutto ordinari, né potenti o molto istruiti, né abili nel parlare, ma dotati di temperamento e qualità diverse, ai quali Gesù diede la responsabilità di far conoscere il suo messaggio al mondo intero.
    Nei Vangeli di Matteo, Marco, Luca e Giovanni sono narrati episodi della vita di Gesù, ma soprattutto vi sono contenuti i capisaldi della fede cristiana. Fin dall’inizio del suo ministero, Gesù proclama la Parola di Dio, per annunziare una nuova Legge divina, indispensabile per l’avvento del suo regno, che avrebbe segnato l’inizio di un nuova era di pace e di giustizia soprattutto per i poveri, gli emarginati, i sofferenti e i peccatori. Questo avrebbe significato l’intervento nella storia umana di Dio che si riconciliava così con l’umanità peccatrice, irradiando su di essa il suo amore con doni di bontà e di salvezza. L’opera del proprio Figlio, Gesù Cristo, mandato tra la gente ad illuminare le coscienze di quanti camminavano nelle tenebre del peccato e della morte, testimonia il suo amore ed il suo messaggio di Verità. Il culmine di tale amore è rappresentato dal gesto esemplare di sacrificio sulla croce del Figlio, per redimere il mondo dal peccato.