La distruzione di Gerusalemme

    Negli anni 66-70 d.C. le turbolenze politiche, alimentate dagli elementi Zeloti, innescarono una rivolta contro i Romani che fu repressa da Tito con la distruzione di Gerusalemme e del suo Tempio. Questi tragici avvenimenti testimoniano il grado di esasperazione raggiunto dalle masse ebraiche che, sottomesse all’arbitrario potere dei procuratori romani, si trovarono nell’impossibilità di celebrare il loro culto. Il giudaismo piombò nella peggiore catastrofe della sua storia, con milioni di Ebrei che per secoli furono dispersi in tutto il bacino del Mediterraneo, in Mesopotamia e in Persia.